Dopo un’esperienza “così così” con Pixel 6a ho avuto l’opportunità, grazie al mitico Sgrò, di passare un mese in compagnia del Google Pixel 7. Ovviamente la differenza tra i due smartphone si nota subito e, nonostante ci siano alcune cosine che non mi vanno giù dell’interfaccia Google, per abitudini strettamente personali più che obiettive, non posso che cominciare questa recensione con due, semplici paroline: CHE BOMBA!
Google Pixel 7 – Unboxing, Design & Materiali
Come ci si aspetterebbe, la confezione di Google Pixel 7 è relativamente piccola e contiene solo i manuali utente, il cavo da USB-C a USB-C per la ricarica PD e un dongle da USB-C a USB-A.
155.6 x 73.2x 8.7 mm per 197 grammi
Sia il Pixel 7 che il 7 Pro presentano, rispetto ai modelli precedenti. piccole modifiche estetiche, principalmente legate al camera bar. Si estende ancora su tutta la larghezza del telefono ma, su Pixel 7, è realizzato in metallo, non in vetro. È sicuramente un elemento divisivo, ma ben riconoscibile. Il lato positivo è che questo tipo di design elimina l’oscillazione quando poggiamo lo smartphone su una superficie piana, mentre il lato negativo è sicuramente rappresentato dall’accumulo di polvere negli angoli.
A differenza del suo predecessore, il frame in alluminio e racchiuso tra due lastre di Gorilla Glass Victus, che proteggono il retro ed il display. Inoltre, possiede la certificazione IP68. Pixel 7 è anche leggermente più “piccolo” del 6, con lo schermo che passa da 6.4 a 6.3″, ed è anche un po’ più sottile. Nonostante questo il peso si avvicina ai 200 grammi, un po’ sopra la media per un dispositivo con queste dimensioni. Sicuramente il camera bar ha la sua parte di “colpa” in questo.
Certificazione IP68: Totalmente protetto contro l’ingresso di polvere, sabbia e in generale qualsiasi corpo solido di piccole dimensioni. Resistenza all’immersione fino a 1.5m per 30 minuti.
Nel complesso, lo smartphone è piacevole da impugnare e, grazie alle leggere curvature del frame, risulta anche meno scivoloso di quanto mi aspettassi. Detto questo, però, io una cover su Amazon l’ho presa, e avrei anche voluto ALMENO una pellicola pre-applicata sul display.
Google Pixel 7 – Schermo
Google Pixel 7 offre un pannello OLED da 6,3 pollici con risoluzione 1080 x 2400 px e può raggiungere una frequenza di aggiornamento di 90 Hz. A differenza del modello Pro, il 7 si affida a uno schermo OLED standard, invece del più avanzato LTPO. Ad ogni modo, offre un piccolo ma comunque significativo aggiornamento rispetto al suo predecessore, soprattutto in termini di luminosità.
Il display è inoltre conforme allo standard HDR10+, che funziona bene su YouTube, Netflix e Amazon Prime Video. La luminosità automatica riesce a raggiungere all’incirca 1000 nits, un risultato che lo rende ben utilizzabile (e visibile) nella quasi totalità degli scenari. Inoltre, ho molto apprezzato la resa dei colori in entrambe le modalità, quella predefinita e quella adattiva.
Frequenza di aggiornamento
La frequenza di aggiornamento su Pixel 7 è gestita in maniera piuttosto semplice: tocchi lo schermo, la frequenza di aggiornamento va a 90Hz, lasci il display inattivo per un paio di secondi, scende a 60Hz. Questo è tutto. Anche nelle app di streaming rimane a 90Hz, finché non si comincia a riprodurre qualcosa, momento in cui scende comunque a 60Hz.
Il Google Pixel 7, inoltre, offre un set di due altoparlanti stereo nella consueta configurazione: uno in basso e un altro in alto che funge anche da auricolare. Come di solito accade, quello che si trova dietro la griglia dell’auricolare ha un volume leggermente più basso. I bassi sono piuttosto pronunciati, le voci sono chiare e la distorsione è minima ad alti volumi. Insomma, questo smartphone è un ottimo compagno anche quando si tratta di guardare video o serie TV.
Sistema di sblocco & Feedback tattile
Sotto lo schermo trova posto un sensore d’impronte, che non è velocissimo ma non mi ha dato problemi in quanto ad affidabilità. Altro punto a favore di Pixel 7 è il feedback tattile, preciso e abbastanza potente.
Google Pixel 7 – Hardware, Gaming & Benchmark
Tensor 2 – Specifiche
Pixel 7 monta la nuova versione del chip proprietario, il Google Tensor 2, sviluppato in collaborazione con Samsung tramite un processo produttivo a 5 nm. La configurazione della CPU rimane, come in precedenza, diversa dalle solite soluzioni Qualcomm/Mediatek. Abbiamo, infatti, 2 core “medi” Cortex A78 (al posto degli A76) con un clock di 2.35GHz (invece di 2.25GHz), 2 power core X1 @2.85GHz (invece di 2.80GHz) e 4 efficiency core A55 a 1.8GHz.
Abbiamo anche una nuova GPU, la Mali-G710 MP7. Nonostante prometta (spoiler: promesse mantenute) diversi miglioramenti, rimane “indietro” rispetto alla più potente Mali G710 MC10 presente nel Mediatek Dimensity 9000.
Infine, Google promette una Tensor Processing Unit (TPU) migliorata, in grado di effettuare una migliore elaborazione quando si tratta di attività relative all’intelligenza artificiale. La fotocamera e gli algoritmi di apprendimento automatico, ad esempio, guadagnano circa 60% rispetto al Tensor G1 TPU dell’anno scorso.
Utilizzo quotidiano
Prima di fare alcune considerazioni sui benchmark, è doveroso secondo me parlare dell’esperienza nell’utilizzo quotidiano, proprio perché, nonostante siano utili, i benchmark non raccontano tutto. Pixel 7 è semplicemente fantastico da usare. Quello che avevo provato con il pixel 6a (nonostante un chipset bello potente) non è assolutamente alla pari del senso di fluidità e di appagamento che riesce a restituire questo smartphone. Non sarà il più potente in termini di forza bruta, ma non ve ne accorgerete mai.
Benchmark
Nei benchmark effettuati il Tensor G2 dimostra le sue qualità, non tanto in termini di forza bruta (che comunque c’è), ma in termini di efficienza. I risultati raggiunti in AnTuTu mostrano un chipset quasi alla pari con lo Snapdragon 888 in termini di raw power. Per quanto riguarda, invece, temperature e throttling, 3D Mark mostra una stabilità dell’87%, con performance che anche dopo 20 ripetizioni calano di poco. Lo stesso comportamento si può osservare in CPU Throttling, con prestazioni che, anche dopo mezz’ora di utilizzo al 100% del chipset, rimangono all’80%, senza mai raggiungere temperature eccessive.
Giochi
I benchmark riflettono bene quello che avviene con i giochi. Nonostante non si abbiano problemi con la stra-grande maggioranza dei titoli, Google Pixel 7 non ha i muscoli adatti per far girare al massimo titoli come Genshin Impact. Non che vada “male”, ma anche con settaggi medi, se si lockano i 60fps, non riusciremo mai ad andare davvero a 60, con un range tra il 40/55. Non ci sono troppi lag evidenti ma in qualche frangente si notano dei cali di frame abbastanza drastici e, soprattutto in partite un po’ più lunghette, un leggero throttling è inevitabile. Quindi, almeno per i giochi più pesanti, meglio utilizzare settaggi grafici un po’ più leggeri.
Connettività
- Dual SIM Dual Standby (Nano SIM + eSIM)
- WiFi 6 (802.11ax)
- Bluetooth 5.2
- A2DP, LE, APTX, LDAC, SBC, AAC
- GPS, A-GPS, GLONASS, Beidou, Galileo, QZSS, GLONASS (L1)
- NFC, VoLTE, eSIM
Google Pixel 7 – Software & App
Il software è sicuramente uno dei principali punti di forza dei Pixel: un’esperienza Android pulita e senza pesanti personalizzazioni. Questo, però, non significa che Pixel 7 manchi di funzionalità esclusive, anzi. Questo, ci porta al prossimo vantaggio: i Google Pixel offrono gli aggiornamenti più veloci sul mercato, con almeno 3 anni di major update e 5 anni di patch di sicurezza. Ovviamente, al momento della stesura di questa recensione, ho Android 13 con patch di Febbraio 2023.
Quanto a personalizzazione, possiamo creare una buona integrazione tra i colori di sistema e quelli del wallpaper, scegliendo tra diverse combinazioni, oppure utilizzare i colori di base. C’è poi il tema scuro, le icone a tema (ancora in beta e senza molte icone disponibili). Piccola novità riguarda i lettori musicali nella tendina delle notifiche, che ora cambiano il loro aspetto anche in base alla copertina dell’album.
A proposito di musica, Android 13 ha il supporto nativo per Spatial Audio purché tu abbia le cuffie appropriate. Lo stesso vale per Bluetooth LE Audio, che migliora la qualità e offre una connessione e una trasmissione a latenza inferiore su più dispositivi.
Finora, tuttavia, ho preso in esame funzionalità che si trovano anche su altri dispositivi basati su Android 13. Per distinguersi, Google ha deciso di concentrarsi su alcuni aspetti più “smart”, per sfruttare al meglio la sua potentissima NPU:
- Una delle caratteristiche più interessanti riguarda le chiamate. Lo screening automatico delle chiamate, ad esempio, consente all’assistente vocale di Google di rispondere al posto dell’utente e ti consente persino di sapere di cosa tratta la chiamata (anche con registrazioni da poter consultare in un secondo momento). Quando chiami un servizio o un’azienda che richiede di selezionare le opzioni utilizzando la tastiera, l’assistente trascriverà tutte le opzioni sullo schermo e ti permetterà di scegliere. Il dialer suggerirà anche di chiamare in un altro momento se chiami l’azienda in un momento di punta. Purtroppo, questo automatismo è ancora disponibile solamente negli Stati Uniti. È possibile, però, attivare lo screening manuale.
- Anche i sottotitoli delle chiamate sono un’opzione. Puoi rispondere a una chiamata durante una riunione o una lezione senza dover parlare. L’intelligenza artificiale trascriverà ciò che la persona sta dicendo dall’altra parte e puoi rispondere digitando. L’assistente vocale leggerà ciò che stai digitando all’interlocutore durante la chiamata. Purtroppo, molte di queste funzionalità sono limitate a determinati mercati e lingue, come ad esempio lo screening delle chiamate. La parte migliore è che nessuna di queste funzionalità richiede una connessione a Internet: il lavoro pesante computazionale viene eseguito localmente dall’NPU del Tensor G2.
- Altro elemento poco “visibile”, ma che va menzionato, è la funzione di soppressione del rumore durante le telefonate.
- Ultimo elemento che riguarda le telefonate è l’assenza del pulsante di registrazione. Nonostante su altri brand si possano registrare le chiamate, previo avviso vocale, sui Pixel non si può.
- Un’altra utile funzionalità basata sull’intelligenza artificiale è la possibilità di trascrivere un’intera conversazione con l’app registratore. C’è anche una funzione di ricerca all’interno dell’app che ti aiuterà a trovare alcune parti di una conversazione.
- Una delle mie preferite, poi, è Now Playing, una specie di Shazam integrato nel sistema, attivabile tramite l’apposito switch nel menu Suoni e Vibrazione.
- L’intelligenza artificiale può anche estrarre testo e immagini da qualsiasi pagina. Nel menu delle app recenti troverai due pulsanti: uno per lo screenshot e uno chiamato “Seleziona”. Tramite quest’ultimo puoi selezionare, copiare, condividere o selezionare il testo sullo schermo, anche se si tratta di un’immagine.
- C’è poi la nuova funzione per eliminare sfocature leggere dalle foto, utilizzabile direttamente dall’app Google Foto, nella sezione Modifica.
Google Pixel 7 – Fotocamere
Il set di fotocamere di Pixel 7, fondamentalmente, si basa su quello del Pixel 6. Per cominciare, la fotocamera principale è rimasta invariata: abbiamo ancora il sensore Samsung GN1 da 50 MP, con stabilizzazione ottica e pixel-binning 4 a 1, così da restituire immagini da 12.5 MP.
Anche la fotocamera ultrawide rimane la stessa del predecessore (e anche la stessa di Pixel 5), un sensore da 12 MP senza messa a fuoco automatica (e quindi niente macro).
La fotocamera selfie, invece, è da 10 MP e, anche in questo caso, non c’è l’autofocus.
App fotocamera
L’app della fotocamera è ora più o meno la stessa dell’anno scorso. Sarà sempre impostata automaticamente sulla modalità “Fotocamera”. Da sinistra a destra, le modalità di scatto sono: Foto Notturna, Movimento (Esposizione lunga e Panning), Ritratto, Fotocamera, Video, Cinema e Modalità, attraverso la quale si accede a Panoramica, Foto Sferica e Google Lens. Lens ha modalità per tradurre, testo, ricerca, compiti a casa, shopping, luoghi e ristoranti.
Non c’è alcuna modalità Pro (peccato) né la possibilità di scattare alla risoluzione nativa di 50 MP, ma tramite le impostazioni è comunque possibile abilitare lo scatto in RAW.
N.B. Per scaricare le foto in alta definizione clicca qui
Foto Diurne
Come ci si aspetterebbe, le prestazioni della fotocamera principale del Pixel 7 durante il giorno sono eccellenti. La post-elaborazione delle immagini si concentra sull’esposizione anche dei più piccoli dettagli nella scena e fornisce una maggiore chiarezza e nitidezza. A volte alcune ombre sono rese in maniera un po’ troppo schiacciata/scura, ma fa tutto parte del “look pixel”, e se i risultati sono questi, va bene così.
Anche se il Pixel 7 non dispone di un teleobiettivo dedicato, i campioni di zoom crop 2x della fotocamera principale durante il giorno sono solidi. Google è particolarmente orgoglioso del suo algoritmo Super Res aggiornato che migliora la qualità delle foto con zoom digitale.
La fotocamera ultrawide offre una buona qualità complessiva senza estrema morbidezza dei bordi, aberrazioni cromatiche o rumore. Le immagini sono sufficientemente nitide per una fotocamera ultrawide e hanno una buona quantità di dettagli. Tra principale e ultrawide, inoltre, dal punto di vista di esposizione, gamma dinamica, riproduzione del colore e bilanciamento del bianco c’è una bella coerenza.
Purtroppo, poiché non c’è l’autofocus sull’ultrawide, alcuni scatti ravvicinati a volte lasceranno il soggetto un po’ sfocato, e non c’è nemmeno la modalità macro.
Foto Serali
Analogamente a quanto detto per le foto di giorno, il sensore principale restituisce, anche di sera, risultati di alto livello. Nonostante ombre e luci potrebbero (proprio a voler fare i precisini) essere gestite un po’ meglio, i colori, il contrasto e il rumore digitale sono gestiti alla perfezione. Il bilanciamento del bianco tende a scegliere una tonalità più calda, mentre la nitidezza, la chiarezza e i dettagli complessivi sono degni di nota.
Mentre la concorrenza punta spesso su immagini complessive più luminose durante la notte, il Pixel 7 cerca di mantenere un aspetto più naturale con ombre più scure. In questo modo, le immagini non sembrano così sovra-elaborate come realmente sono.
Lo zoom 2x durante la notte è sorprendentemente decente, anche se può capitare, di tanto in tanto (soprattutto in situazioni più complicate), di ritrovarsi delle foto con strane aberrazioni cromatiche e un BOTTO di rumore digitale. A questo potrebbe sopperire (almeno nel mio caso) una modalità Pro che, eprò, Google proprio non vuole mettere!
La fotocamera ultrawide del Pixel 7 è abbastanza decente dopo il tramonto: non è particolarmente impressionante, ma fa il suo lavoro. È in grado di risolvere una buona quantità di dettagli, la nitidezza va bene per quanto riguarda le ultrawide, la gamma dinamica è abbastanza ampia e il rumore viene ben gestito nella maggior parte dei casi. A meno che, ovviamente, la scena non sia davvero buia.
Selfie & Ritratti
In condizioni di illuminazione ideali la selfie-camera restituisce buoni risultati. Gli esempi riportati di seguito dimostrano un elevato livello di dettaglio, una buona nitidezza, una riproduzione naturale dei colori e un’ampia gamma dinamica, con il volto del soggetto sempre ben esposto. Anche l’effetto finto bokeh è abbastanza convincente, con un buon rilevamento dei bordi e una bella sfocatura.
In situazioni un po’ più complicate, come i controluce, l’hdr farà bene il suo lavoro, ma il nostro viso risulterà già un po’ più morbido. Anche nei selfie con luoghi artificiali, nitidezza e dettaglio ne risentiranno ma, nella maggior parte dei casi, Pixel 7 riesce comunque ad esporre correttamente il viso.
Video
Le capacità di registrazione video del Pixel 7 sono limitate a 4K a 60 fps con tutte le sue fotocamere, ma non c’è 8K e, onestamente, non me ne frega niente. La stabilizzazione funziona con tutte e tre le fotocamere.
Così come per le foto, anche il comparto video lascia ben poco di cui lamentarsi. Ha un’ampia gamma dinamica, molti colori, molti dettagli, un buon contrasto, buon livello di nitidezza. I video con lo zoom 2X sono un po’ più morbidi, ma riescono comunque a mantenere la stessa resa di quelli 1X. Anche la Ultra-Wide dona ottimi risultati, soprattutto se consideriamo il livello delle ultra-wide. Certo. non abbiamo gli stessi livelli di dettaglio e nitidezza dell’altro sensore, ma la qualità è assolutamente soddisfacente.
I video in condizioni di scarsa illuminazione con la fotocamera principale sono davvero buoni, con poco o nessun rumore digitale, una buona quantità di dettagli, nitidezza e gamma dinamica. Le clip serali della fotocamera ultrawide, invece, sono in netto contrasto con quelle della fotocamera principale. Si nota una buona quantità di rumore digitale, colori più sbiaditi e una gamma dinamica più ristretta.
Pixel 7 gira in FullHD a 60fps anche i video con la selfie-camera, con buoni risultati in termini di colori, fluidità ed esposizione.
Google Pixel 7 – Autonomia
I Pixel sono sempre stati un po’ lenti nella corsa alla ricarica e lo standard Power Delivery a 20 W è semplicemente troppo lento per essere competitivo al giorno d’oggi. C’è anche la ricarica wireless, che arriva anch’essa a 20 W. La batteria a bordo di Pixel 7 è da 4.355 mAh: una ricarica completa dallo 0% richiede circa 1 ora e 40 minuti, mentre una ricarica di 30 minuti ripristina circa il 48%. La ricarica è quindi più veloce nella prima fase, motivo per il cui, almeno inizialmente, e soprattutto con ricarica wireless, è possibile notare un certo tepore sul retro dello smartphone.
Nonostante la batteria sia un po’ più piccola rispetto a quella del pixel 6, non posso lamentarmi del fattore autonomia. Sarà per l’ottima gestione del software, sarà per gli algoritmi dell’AI che man mano che passano le settimane imparano a gestire tutto al meglio, ma non ho notato comportamenti anomali. Non sto dicendo che sia un battery phone, e le lo sfrutterete parecchio una bottarella di ricarica alle 16/17 gliela darete, ma con un utilizzo da “ufficio” (anche pendolare), non ho avuto tanti problemi ad arrivare alle 22:00 con il 15/20% di batteria residua.
Google Pixel 7 – Conclusioni & Alternative
Il Pixel 7 è sicuramente una delle migliori opzioni nella fascia 600-700€. Le prestazioni sono ottime nell’uso quotidiano, il comparto foto/video è di livello (il sensore principale è uno dei migliori), il display è luminoso e dai bei colori, gli speaker stereo sono ottimi ed ha una buona durata della batteria (soprattutto considerando le dimensioni del device e della batteria). In quanto al software…bè, come aggiornamenti di meglio non c’è (e quindi anche la longevità dello smartphone è assicurata).
Ci sono giusto un paio di punti che magari vorrete tenere in considerazione: non c’è un vero e proprio teleobiettivo, il display è “solo” a 90Hz, alcune delle funzionalità software più avanzate dipendono dalla regione e la ricarica è troppo obsoleta per uno smartphone su questa fascia di prezzo.
Quindi, lo consiglio? Sì! A questo prezzo, Pixel 7 offre una soluzione adatta quasi alla totalità degli utenti, che non passa di certo inosservata. Date un’occhiata anche all’offerta qui sotto, il Pixel 7 della recensione è stato acquistato a 579 euro…e così ne vale ancora di più la pena!