Negli ultimi mesi ho avuto modo di provare diversi smartwatch Huawei, passando prima dal Watch 5, che mi aveva colpito per la sua capacità di bilanciare eleganza e affidabilità nei sensori, e poi dal Watch GT 5, un modello che aveva lasciato “ben pochi dubbi” grazie a un’autonomia sorprendente e a una fluidità finalmente all’altezza della concorrenza. 

Il Huawei Watch GT 6 Pro, che indosso ormai da un paio di settimane, rappresenta il passo successivo naturale di questa evoluzione: non solo un aggiornamento tecnico, ma un tentativo più deciso di portare la linea GT a un livello premium, senza abbandonare le sue radici di efficienza e durata.

Huawei Watch GT 6 Pro - Watch 5 - Watch GT 5

Il modello che sto provando — versione Brown con cassa in titanio e cinturino woven marrone — restituisce subito una sensazione di solidità e comfort. È evidente come Huawei stia cercando di avvicinare la serie GT alla fascia “Pro” in senso stretto, puntando su materiali di alta gamma e su una precisione dei sensori che, fin dai primi giorni, ha dato risultati notevoli.

Ma la vera domanda è un’altra: quanto è cambiata davvero l’esperienza GT rispetto alla generazione precedente? Dopo anni in cui Huawei ha affinato autonomia, tracciamento e stabilità software, il GT 6 Pro deve dimostrare di saper innovare anche sul piano dell’usabilità e dell’integrazione con l’ecosistema. In queste settimane di test, ho cercato di capire se ci sia davvero quella maturità che la serie sembrava sfiorare con il GT 5 — o se il nuovo modello resti un aggiornamento mirato, ma ancora prudente.

Recensione Huawei Watch GT 6 Pro

✅ Pro

  • Materiali premium: cassa in titanio, vetro zaffiro e fondello ceramico
  • Display AMOLED da 1,47″ eccezionalmente luminoso
  • Precisione elevata di sensori, GPS multi-banda e cardio TruSeen 5.5+
  • Autonomia reale di circa due settimane con monitoraggi continui
  • Ottima fluidità 
  • Ricarica rapida (10 min ≈ 1 giorno d’uso, 1h per il 100%)

❌ Contro

  • AppGallery ancora limitata e assenza di app popolari (Spotify, WhatsApp)
  • NFC non utilizzabile per i pagamenti in Italia
  • Funzionalità ridotte su iPhone (no risposte ai messaggi, niente Petal Maps)

Unboxing

L’esperienza d’unboxing del Huawei Watch GT 6 Pro rispecchia la cura estetica che ormai contraddistingue la linea GT. La confezione è minimale ma ben organizzata: l’orologio si presenta già fissato al suo alloggiamento, accompagnato dalla base di ricarica magnetica USB-C e dalla documentazione essenziale. Tutto è confezionato con un’attenzione quasi “meccanica”, in linea con l’immagine premium che Huawei sta consolidando negli ultimi modelli.

Recensione Huawei Watch GT 6 Pro

Design e costruzione

La versione Brown (ATM-B29) che sto utilizzando adotta una cassa da 46 mm in lega di titanio aerospaziale, con vetro zaffiro e fondello in ceramica nanocristallina. Al polso la sensazione è quella di un oggetto solido, ma non pesante: i 54,7 grammi della cassa (circa 80 g con cinturino) sono distribuiti in modo equilibrato, e lo spessore di 11,25 mm contribuisce a un profilo più sottile di quanto ci si aspetti da un dispositivo così robusto. 

L’effetto complessivo è premium ma sobrio, pensato per adattarsi tanto a un contesto sportivo quanto a uno più formale. È un equilibrio raro — soprattutto considerando la resistenza certificata 5 ATM e IP69, che permette immersioni fino a 40 metri in apnea senza preoccupazioni.

Il cinturino woven marrone, con trama fitta e texture morbida, accentua questa doppia identità. È comodo anche nelle giornate più calde e non irrita la pelle durante l’attività fisica, pur mantenendo un look classico che si abbina perfettamente alla cassa color titanio naturale. L’aggancio resta standard, quindi la sostituzione con cinturini di terze parti è immediata.

Huawei offre il GT 6 Pro in tre colorazioni ufficiali:

  • Brown, come quella in prova, con cinturino intrecciato e finitura naturale;

  • Black, con cassa grigio scuro e cinturino in fluoroelastomero nero;

  • Titanium (Elegant), con bracciale metallico in maglia argentata.
    Non esistono varianti più compatte: il GT 6 Pro è disponibile solo nel formato 46 mm, mentre chi preferisce un corpo più piccolo può considerare il GT 6 base da 41 mm, rinunciando però a materiali e sensore ECG.

Recensione Huawei Watch GT 6 Pro

Display e interfaccia

Il display è probabilmente l’aspetto che più colpisce fin dal primo contatto con il Huawei Watch GT 6 Pro. Lo schermo AMOLED da 1,47 pollici, con risoluzione 466×466 pixel e densità di circa 317 ppi, è semplicemente eccellente per definizione e luminosità. 

Nei test, il pannello ha raggiunto 3.000 nit di picco, un valore che si traduce in una leggibilità perfetta anche sotto il sole diretto — un risultato raro persino tra smartwatch di fascia premium. L’uniformità della retroilluminazione è ottima, i colori risultano saturi ma realistici e il contrasto praticamente infinito permette di sfruttare al meglio le watch face con elementi neri o scuri.

Durante queste settimane d’uso, la visibilità in esterni si è rivelata impeccabile: il sensore di luminosità regola la retroilluminazione in modo rapido e preciso. Anche la modalità always-on display (AOD) è ben ottimizzata: offre diversi stili coerenti con la watch face principale e, pur riducendo l’autonomia, non compromette la leggibilità.

Le watch face disponibili sono molte — oltre cento tra preinstallate e scaricabili — e coprono praticamente ogni stile, dal minimal al tecnico. Alcune includono interazioni che permettono di aprire direttamente il tracciamento cardiaco, il meteo o i dati di attività, riducendo il numero di tocchi necessari.
Recensione Huawei Watch GT 6 Pro

Sensori e accuratezza

Huawei negli anni ha costruito gran parte della reputazione della serie GT sulla precisione dei sensori e sulla consistenza delle misurazioni. Con il Watch GT 6 Pro, questa tradizione raggiunge uno dei punti più maturi della linea: non solo per la quantità di sensori integrati, ma per la qualità con cui vengono utilizzati.

Il dispositivo include un set completo di strumenti biometrici: cardiofrequenzimetro ottico TruSeen 5.5+, ECG con elettrodi laterali, SpO₂, sensore di temperatura cutanea, rilevamento stress e HRV, barometro/altimetro, bussola, accelerometro e giroscopio

La novità principale non sta tanto nella lista — ormai comune nei top di gamma — quanto nella coerenza dei dati: le letture di frequenza cardiaca sono risultate molto vicine a quelle di una fascia toracica, sia durante attività leggere che in sessioni di corsa con variazioni di ritmo. Anche il monitoraggio SpO₂ si è dimostrato rapido e stabile, con scarti minimi rispetto ai pulsossimetri dedicati.

Il GPS multi-banda è forse l’aspetto più impressionante: il ricevitore combina simultaneamente i segnali di più costellazioni (L1+L5) e offre una precisione notevole anche in ambienti complessi, con scarti inferiori al metro.

Huawei GT 6 Pro ECG

Anche l’ECG è preciso nella rilevazione del ritmo e mostra tracciati chiari; i dati vengono archiviati in Huawei Health e possono essere esportati in PDF per una consultazione medica, anche se il sistema non fornisce interpretazioni cliniche autonome.

Un aspetto che ho apprezzato molto è la stabilità del tracciamento durante allenamenti lunghi (per lo più, nel mio caso, corsa esterna e interna): anche con il GPS attivo e monitoraggio continuo, il polso non si surriscalda e i sensori mantengono una lettura affidabile. La fusione tra hardware e algoritmo TruSeen 5.5+ è ben ottimizzata, e questo si traduce in un consumo contenuto di batteria, pur garantendo una frequenza di campionamento elevata.

Nel complesso, il Watch GT 6 Pro non introduce rivoluzioni, ma affina tutto ciò che già funzionava: cardio affidabile, GPS di riferimento, e una suite di sensori completa e coerente, supportata da un software di analisi che, pur restando chiuso, fornisce una rappresentazione chiara e dettagliata dei dati. 

Recensione Huawei Watch GT 6 Pro

Software e funzionalità smart

Il Huawei Watch GT 6 Pro è animato da HarmonyOS 6, una piattaforma che negli anni si è evoluta con coerenza e, seppur meno aperta rispetto a Wear OS o watchOS, è fluida, stabile e pensata per fornire ciò che serve nella quotidianità senza dispersioni.

L’interfaccia resta una delle più curate nel panorama smartwatch. Le gesture sono intuitive — swipe verso l’alto per le notifiche, verso il basso per i toggle rapidi, laterali per i widget personalizzabili — con un refresh visivo che si avvicina ai 60 Hz percepiti. 

La corona digitale offre un feedback aptico solido e permette di scorrere tra le app o ingrandire le mappe con precisione, mentre il tasto inferiore può essere personalizzato per richiamare funzioni rapide come l’ECG, il tracciamento sportivo o il cronometro.

Dal punto di vista delle funzioni smart, HarmonyOS conferma la sua identità: vincolata all’ecosistema Huawei. Il sistema di notifiche supporta risposte dirette ai messaggi su Android tramite frasi rapide, emoticon, dettatura vocale o tastiera QWERTY o T9 su schermo

Su iPhone, invece, le notifiche restano di sola lettura, senza possibilità di interazione. Nella pratica, la sincronizzazione è veloce e affidabile: durante le due settimane di utilizzo non ho notato ritardi o disconnessioni, e le notifiche arrivano puntualmente.

L’integrazione con l’app Huawei Health è, come sempre, il cuore dell’esperienza. Da qui si gestiscono watch face, piani di allenamento, analisi salute e perfino l’AppGallery dedicata. Ed è proprio quest’ultima a rappresentare uno dei limiti più evidenti: nonostante i miglioramenti, la selezione di app è ancora ridotta e mancano nomi importanti come Spotify, WhatsApp o Google Maps.

Recensione Huawei Watch GT 6 Pro

La gestione musicale è invece ben fatta: si possono controllare la riproduzione dallo smartphone o caricare file MP3 localmente nella memoria interna da 64 GB, con ascolto via Bluetooth.

Un discorso a parte merita l’NFC. Il chip è presente, ma in Italia non può essere utilizzato per pagamenti contactless, poiché Huawei Wallet non supporta ancora banche o circuiti europei. L’azienda ha annunciato una futura integrazione con Quicko Wallet, ma al momento resta una promessa più che una realtà. Peccato, perché avrebbe completato in modo significativo l’esperienza quotidiana.

In generale, il Watch GT 6 Pro si comporta come un orologio intelligente nel senso più essenziale del termine: notifiche, chiamate Bluetooth, controlli multimediali, gestione salute e sport. Non c’è la vastità di un ecosistema aperto, ma ciò che offre è ben ottimizzato e integrato con coerenza. Per chi utilizza già un dispositivo Huawei, l’esperienza è praticamente perfetta; per chi proviene da Android o iOS, resta qualche limite, ma la stabilità e la fluidità dell’interfaccia fanno dimenticare gran parte delle mancanze.

Autonomia e ricarica

L’autonomia è, da sempre, uno dei pilastri della serie GT. Con il Watch GT 6 Pro, questa filosofia trova una delle sue espressioni più mature. L’azienda dichiara fino a 21 giorni di utilizzo leggero, 12 giorni di uso tipico e circa 7 giorni con always-on display attivo. Numeri che, come spesso accade con Huawei, non sono solo ottimistici ma anche realistici. 

Mentre scrivo sono passati esattamente 11 giorni da quando lo indosso, nei quali l’ho utilizzato quotidianamente, con monitoraggio continuo di frequenza cardiaca, stress, SpO₂ e sonno, 4 o 5 sessioni GPS ogni settimana e AOD disattivato, la batteria è passata dall’84% al 20% — il tutto senza mai una ricarica. Significa circa 12–13 giorni di autonomia effettiva con un utilizzo misto ma intenso, esattamente in linea con quanto dichiarato.

Quando arriva il momento di ricaricarlo, il GT 6 Pro non delude nemmeno lì: con la base magnetica USB-C in dotazione bastano circa 10 minuti per recuperare quasi un giorno d’uso e poco più di un’ora per la ricarica completa.

In un panorama dove smartwatch come l’Apple Watch o il Galaxy Watch raramente superano i 2–3 giorni, riuscire a coprire quasi due settimane piene con tutte le funzioni di monitoraggio attive è qualcosa che fa davvero la differenza.

Recensione Huawei Watch GT 6 Pro

Prezzo e offerte

Il Huawei Watch GT 6 Pro è arrivato ufficialmente in Italia nel settembre 2025, posizionandosi come la variante premium della serie GT. Al lancio, il prezzo di listino partiva da 379 € per la versione standard (cassa in titanio e cinturino in fluoroelastomero nero), mentre la più elegante Titanium (Elegant) con bracciale metallico in maglia argentata raggiungeva circa 499 €. La variante Brown, con cinturino woven marrone come quella in prova, mantiene il prezzo intermedio della gamma.

Le tre colorazioni disponibili in Italia sono:

  • Black — cassa in titanio grigio scuro con cinturino in fluoroelastomero nero

  • Brown — cassa in titanio naturale con cinturino intrecciato marrone

  • Titanium (Elegant) — cassa titanio chiaro con bracciale metallico argentato

Attualmente, il Huawei Store ufficiale propone il GT 6 Pro con un coupon sconto di 30 € utilizzando il codice AWATCHGT6, rendendo l’acquisto particolarmente conveniente. Su Amazon Italia, invece, il modello nero è disponibile allo stesso prezzo, con sconto al check-out.

Recensione Huawei Watch GT 6 Pro

Conclusioni

Dopo quasi due settimane al polso, il Huawei Watch GT 6 Pro mi ha dato la sensazione di un prodotto ormai pienamente maturo. Non un semplice aggiornamento del GT 5, ma un’evoluzione consapevole, che consolida tutto ciò che la serie GT ha sempre rappresentato: autonomia, precisione e affidabilità.

La fluidità di HarmonyOS 6, la solidità dei materiali premium, la precisione del GPS multi-banda e soprattutto la durata reale di quasi due settimane con monitoraggi continui, lo rendono un compagno quotidiano che non richiede attenzioni.

Certo, rimangono i limiti tipici dell’ecosistema Huawei: AppGallery ancora ridotta, assenza di pagamenti NFC attivi in Italia, e funzionalità limitate su iPhone. Ma per chi utilizza Android — e ancor più per chi è già dentro l’ecosistema Huawei — il GT 6 Pro rappresenta oggi una delle scelte più complete e coerenti sul mercato.

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